Famiglia

Migranti: uscire dall’ombra

Alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, la Caritas presenta il Rapporto “La migrazione: un viaggio verso la povertà?”, e rilancia la proposta di una legge sul diritto di asilo

di Paolo Manzo

Un appello al Governo e al Parlamento italiano per la rapida adozione di una legge organica in materia di asilo. Lo lanceranno domani l?UNHCR e le principali organizzazioni impegnate nel settore dell?asilo, tra cui la Caritas Italiana, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Piena attuazione dell?art. 10, comma 3 della nostra Costituzione che riconosce il diritto d?asilo allo ?straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana?; maggiori garanzie in fase di accesso alla procedura di riconoscimento dello status; assistenza legale durante tutte le fasi del procedimento di riconoscimento compresa la fase dell?eventuale ricorso; potenziamento del Sistema di accoglienza con particolare riferimento alle categorie vulnerabili (minori non accompagnati, donne sole con figli, disabili, vittime di tortura, ecc.). Sono questi i punti essenziali da includere nella nuova e tanto attesa disciplina legislativa per garantire il rispetto dei diritti dei richiedenti asilo. Richiedenti asilo che, insieme ai migranti irregolari, sono i gruppi più a rischio di povertà in tutta Europa. Molti governi tendono ad adottare politiche che ne scoraggiano la permanenza sul territorio e ne ostacolano l?inserimento. È quanto emerge dal Terzo Rapporto di Caritas Europa sulla povertà, presentato oggi a Bruxelles: ?La migrazione: un viaggio verso la povertà??. Un quadro sulle condizioni di vita dei 56,1 milioni di immigrati che si trovano oggi in Europa, e dei circa 5 milioni che si stima siano irregolarmente soggiornanti. Il Rapporto è frutto dell?attività di ricerca e di un continuo lavoro sul campo delle 48 Caritas nazionali in Europa e delle loro strutture regionali, diocesane e parrocchiali, impegnate quotidianamente nel rispondere ai bisogni di chi vive nell?emarginazione e nella povertà. Cerca di far luce su 5 ambiti: lavoro, abitazione, salute, educazione e partecipazione alla vita pubblica, evidenziando come in ognuno esistono ?trappole di povertà?. In generale i migranti lavorano per un numero di ore superiore al lecito, per un salario scarso e senza alcuna copertura assicurativa e previdenziale. Ad esempio nel nostro Paese, mentre per i lavoratori italiani gli incidenti sul lavoro sono diminuiti dell?1,1%, tra i lavoratori migranti sono cresciuti del 6,6%. Anche le condizioni alloggiative sono allarmanti. Oltre a un costante sovraffollamento, Caritas Belgio riferisce di immigrati con posti letto a ore, costretti ad alternarsi con altri nell?arco della giornata. Le precarie condizioni di vita (abitazioni inadeguate, cattiva alimentazione, lavori pericolosi e mal pagati) sono inoltre la causa di un cattivo stato di salute, aggravato dal limitato accesso al sistema sanitario. Sul fronte dell?istruzione gli immigrati tendono a conseguire minori qualifiche e ad abbandonare prima gli studi. Sul piano della partecipazione alla vita pubblica, raramente possono influenzare i processi decisionali, anche su questioni che li riguardano direttamente. Nelle Raccomandazioni finali Caritas Europa invita i vari Governi a ?concedere il diritto di voto a tutti gli immigrati regolari, almeno nelle elezioni locali, regionali ed europee?. Più in generale si sottolinea come aiutare quanti vivono nella precarietà e nell?irregolarità ad uscire dall?ombra, può favorire la promozione della legalità, stabilizzare il mercato del lavoro, migliorare le condizioni di vita e contribuire ad un ?Modello Sociale Europeo? che faticosamente le Caritas cercano di sostenere. La versione italiana del Rapporto, curata da Caritas Italiana, sarà disponibile dal mese di luglio 2006. Su www.caritasitaliana.it una scheda di approfondimento.


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